Mosco e Syd si dirigevano a passo spedito verso l’Unico Varco nella Siepe, che dal Contado di GranGiardino portava nel Boscoscuro e da lì al cosmo delle Terre Vaste.
Bisogna sapere che il varco era presidiato dai tre giganteschi Custodi del Boscoscuro, un Pioppo, un Ontano e un Salice Bianco.Le tre piante millenarie avevano il potere di camminare sul terreno con le radici, come fossero gambe.
Pochi decenni prima si era conclusa una terribile disputa tra il popolo dei Grossipiedi e gli alberi del Boscoscuro.
Ai tempi della malvagia influenza dello stregone Nero, eletto Reggente con oscuri e delittuosi maneggi, i Grossipiedi avevano abbattuto indiscriminatamente una quantità di alberi superiori al loro bisogno e così la congregazione dei vegetali aveva richiamato in battaglia i tre Custodi.
C’erano stati dei morti e i fuochi degli incendi avevano minacciato l’esistenza nel cuore delle Terre Vaste.
Tutto si era concluso con la battaglia di Acqueazzurre, e Nero, il malvagio servitore di Mephisto, era stato ucciso dai suoi stessi schiavi durante la fuga, provocata dal coraggioso assalto dei Grossipiedi.
In seguito, grazie all’opera mediatrice del grande Mago Verde Mirdin, i Grossipiedi s’impegnarono ad abbattere solo un limitato numero di piante concordato con i tre Custodi del Boscoscuro.
La grande Quercia posta al centro al giardino di Syd e di tutto il Contado rammentava il patto, messo a graffito e firmato da Mirdin e dal colosso arboreo Ontano sulla sua corteccia.
Syd era stato uno dei più feroci abbattitori di alberi e pagava con la malattia del tramonto la sua personale caduta e il suo invasamento per il Signore delle ombre.
Quella era la Terza Era del Terzo Tema, chiamato Storia: un mondo decaduto dove male e bene, pregi e difetti, vizi e virtù crescevano ogni giorno intrecciati, mischiati tra loro, e grande era la confusione sulle Terre Vaste.
Tutte le creature del Suono erano state gettate nel grigio calderone ribollente della lotta tra Primo e Secondo Tema e ogni giorno bisognava scegliere tra loro, e non era facile, perché grande era il potere dell’oscurità e delle ombre.
Syd ormai faceva molta fatica a distinguere i Due Temi, e per questo la malattia del tramonto lo assaliva senza tregua.
Solo appoggiando la schiena a quella antica Quercia, posta al centro del Contado di GranGiardino e di tutte le Terre Vaste, ritrovava il sacro centro dell’Essere in Divenire, e si sentiva meglio.
Adagiato alla Quercia dimenticava il suo Ego, la parte di sé che era schiava di Nero e di Mephisto.