- Algernon Henry Blackwood-
Algernon Blackwood è un maestro dei racconti del
soprannaturale , che hanno il loro apice nelle sue opere “I salici” e “il Wendigo” .
Egli esplora universi mistici e fantastici e invita il lettore ad abbandonarsi alle sue parole, lo prende per mano e lo accompagna al riparo dalla noiosa quotidianità, nel suo mondo fatto di atmosfere cupe e purissime.
Ma fra i suoi oltre quaranta libri pubblicati non vi sono solamente racconti o romanzi dell’orrore.
Algernon Blackwood è anche il padre del detective dell’occulto John Silence, un arguto investigatore alle prese con casi complessi e arzigogolati, che sfociano nel soprannaturale ma che allo stesso tempo posseggono i connotati del classico giallo.
Vi ricorda qualcuno? Un certo Dylan Dog, vi dice niente?
Realizza inoltre una singolare odissea mistica, ispirata ad un viaggio in Grecia, dal titolo “Il centauro”.
H.P. Lovecraft lo considera uno dei più grandi autori di Ghost e weird stories mai esistiti.
Egli esplora universi mistici e fantastici e invita il lettore ad abbandonarsi alle sue parole, lo prende per mano e lo accompagna al riparo dalla noiosa quotidianità, nel suo mondo fatto di atmosfere cupe e purissime.
Ma fra i suoi oltre quaranta libri pubblicati non vi sono solamente racconti o romanzi dell’orrore.
Algernon Blackwood è anche il padre del detective dell’occulto John Silence, un arguto investigatore alle prese con casi complessi e arzigogolati, che sfociano nel soprannaturale ma che allo stesso tempo posseggono i connotati del classico giallo.
Vi ricorda qualcuno? Un certo Dylan Dog, vi dice niente?
Realizza inoltre una singolare odissea mistica, ispirata ad un viaggio in Grecia, dal titolo “Il centauro”.
H.P. Lovecraft lo considera uno dei più grandi autori di Ghost e weird stories mai esistiti.
Nella storia de “I salici”, presenze senza nome in
una solitaria isola del Danubio vengono orribilmente percepite e riconosciute
da una coppia di avventurieri viaggiatori.
Blackwood crea con minuziosa accuratezza un accumulo di percezioni ed effetti psichici, dettaglio su dettaglio, che dalla realtà conducono a una visione sovrannaturale, con un climax perfetto.
In questo racconto si sprigiona una possente atmosfera sovrasensibile, dove la descrizione dei moti psicologici dei due sventurati diventa una terribile vicenda d’orrore e d’avventura, magnificamente narrata.
Blackwood crea con minuziosa accuratezza un accumulo di percezioni ed effetti psichici, dettaglio su dettaglio, che dalla realtà conducono a una visione sovrannaturale, con un climax perfetto.
In questo racconto si sprigiona una possente atmosfera sovrasensibile, dove la descrizione dei moti psicologici dei due sventurati diventa una terribile vicenda d’orrore e d’avventura, magnificamente narrata.
Algernon, con questo capolavoro, ci dà la prova
definitiva che il vero orrore per esserlo fino in fondo non si debba mostrare
ma solo suggerire; al resto dell’inferno ci pensa la nostra piccola, assurda
mente.
Due sventurati avventurieri viandanti finiscono su
un isolotto del Danubio e cadono preda di un indicibile presenza mormorante.
Esperienza memorabile: buona lettura a tutti!
Esperienza memorabile: buona lettura a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento
In questa Isola sono accettati commenti critici costruttivi, anche insistiti e dettagliati, ma mai, ripeto mai offese di carattere personale, lesive della dignità umana degli autori.
Chi sbarca su Rayba si regoli di conseguenza. Qua il nichilismo non c'interessa, grazie.