Charles Dickens e la farfalla

Sotto Natale, tantissimi lettori si ricordano di Charles Dickens e del suo " A Christmas carol (Il canto di Natale) del 1843. Giustamente Dickens è uno degli scrittori più amati e letti nel mondo, e anch'io adoro il suo romanzo "Tempi difficili", un capolavoro di estrema attualità.
In seguito alla lettura di molti aneddoti della sua vita, provo per la sua persona una profonda ammirazione, e non solo per le opere. Charles Dickens fu un uomo squisito, onesto, buono e sempre sensibile ai temi dello sfruttamento dei lavoratori, dell'infanzia abbandonata e maltrattata, dell'onnipresente ingiustizia sociale e civile.
Una volta era a cena da un suo amico, il quale parlando dell'educazione dei giovani inglesi, sosteneva che non bisogna sviluppare la fantasia della loro anima, perchè l'immaginazione è poi assolutamente inutile nella vita e impedisce al ragazzo di fare carriera ed arrivare al successo. Entrò in quel momento nella sala da pranzo una bellissima farfalla. Dickens la prese in mano e le scosse di dosso la polvere iridescente e colorata delle ali. L'amico gli disse:

- Come sei crudele, Charles, perchè hai tolto alle ali della farfalla tutto il loro splendore?

- Io -rispose impassibile il romanziere - non ho fatto che applicare alla farfalla il tuo sistema di educazione, levandole un inutile ornamento che forse le avrebbe impedito di volare in alto e bene.
"Ogni bambino che viene al mondo è più bello di quello che l'ha preceduto."
Charles Dickens

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