di Mauro Banfi
"C’è in Sicilia la città di Eugio, non grande ma molto antica e celebrata per l’apparizione delle dee che chiamano ‘Le Madri’."
Plutarco, Vita di Marcello 20.
“MEFISTOFELE. È un alto mistero, e te lo rivelo a malincuore. —
Vi sono auguste dee il cui regno è la solitudine; intorno ad esse non v'è né spazio né tempo, e non si può parlare di esse senza sentirsi turbati. Sono le Madri.
FAUST (sbigottito). Le Madri!
MEFISTOFELE. Tu tremi!
FAUST. Le Madri! le Madri! Che strano suono ha questa parola!”
Goethe, Faust
MIRANDA
LA SITUAZIONE
Come una lacrima caduta dal continente australiano, la Tasmania sembra fuggire verso la regione antartica.
Le sue foreste primordiali sono ancora quelle di duecento anni fa, quando arrivarono i colonialisti francesi e i suoi aborigeni ci vivevano dentro da diecimila anni.
Se voliamo in alto come un falco, possiamo osservare che le multinazionali della carta hanno lasciato sulle coste delle macchie di foresta come specchietto per allodole per i turisti che vengono a godersi il mare.
Dietro quelle zone che sono opuscoli pubblicitari per gitanti, grandi come francobolli, si estendono vaste zone di distruzione.
Quello che i turisti non dovrebbero vedere sono gli elicotteri che volano sulla foresta.
Ognuno di loro ha nei serbatoi centinaia di proiettili che contengono un derivato del napalm.
Quando toccano il suolo esplodono e appiccano il fuoco.
Un metodo radicale e assurdo usato dall’industria della carta per deforestare il terreno.
I fuochi possono durare molte settimane, contribuendo considerevolmente all’aumento dell’emissione di CO2 nell’atmosfera.
Stanno distruggendo un’antica foresta millenaria e tutta la fauna che ci vive dentro in modo da trasformarla per il futuro in una zona di taglio del legname, “piante commerciali da carta” per soddisfarne la domanda globale dovuta all’aumento dei trasporti di prodotti commerciali da un paese all’altro.
Stanno distruggendo centinaia di alberi originari come il locale eucalipto di Tasmania (Eucalyptus regnans), avvelenando il terreno dove crescono e riducendoli in fini particelle di legno per la lavorazione del cartone da pacco.
Gli esemplari più belli si trovano nella valle dei Giganti.
Possono raggiungere i centotrenta metri di altezza e insieme alle sequoie sono gli alberi più grandi del mondo.
Il tetto di foglie creato dai loro rami ripara molte piante rare, non ancora studiate per le loro possibilità terapeutiche e protettive.
DISCESA ALLE MADRI
14 Dicembre 2011, Valle dei Giganti, Tasmania.
All’interno di un grande eucalipto alto sessanta metri si è formata nei secoli un’enorme cavità, dove vivono, al riparo dalle intemperie, due sciamani (un uomo e una donna) degli aborigeni Tasman.
Dodo e Moa sono figli di donne tasmaniane e cacciatori di foche francesi e curano le malattie del corpo e dello spirito dei discendenti mezzosangue del popolo Tasman, massacrato dai “Demoni Bianchi”.
Sulle pareti interne dell’eucalipto campeggiano le fotografie di Lenner e Truganini, l’ultimo uomo e l’ultima donna purosangue degli aborigeni tasmaniani.
Insieme a Dodo e a Moa, intenti a preparare sul fuoco una strana pozione chiamata Kikeoon, c’era Miranda Gibson, un’insegnante della scuola media superiore di trent’anni.
Ha deciso di vivere sopra un albero, un eucalipto di 400 anni, alto 60 metri, all’interno di una foresta di eucalipti ancestrali nella Tasmania meridionale, in Australia.
In cima all’eucalipto ha realizzato la sua dimora costituita da una piattaforma dotata di un pannello solare, con cui alimenterà il suo computer per restare in connessione con i suoi amici di lotta.
L’obiettivo è la protezione degli oltre 170.000 ettari della foresta minacciati da politici e aziende che producono legname per la produzione di carta e cartone.
«Hai digiunato e ora sei pronta per bere il Kikeoon, Miranda.»
Moa porse alla Gibson una miscela fumante, un composto di acqua, menta e segale cornuta triturata, infestata da un parassita delle graminacee chiamato dai colonialisti francesi “Ergot”. Questo fungo contiene degli alcaloidi dalla potente azione allucinogena.
«Ora stai per discendere alle Madri, Miranda, nel grande Museo dell’Essere.
A decidere se incontrerai le Madri o l’orrore dei mostri dell’abisso, sarà l’intima natura del tuo cuore.
Se quello che stai tentando è puro e sincero, incontrerai le Madri, altrimenti rischi la follia. Che cosa scegli?”.
Amanda beve avidamente, senza indugi.
Le pareti dell’albero millenario diventarono nebbia e intorno a Miranda si levarono le ombre di tre donne velate; a un loro cenno si levarono intorno a loro gli spiriti dei Tasmaniani uccisi e delle tigri di Tasmania, i cani locali estinti da decenni e ancora Miranda vide altri spettri meravigliosi; il rinoceronte lanoso, il mammuth, il bucardo, e tanti altri animali estinti dalla distruzione indiscriminata del demone bianco.
- IL TILACINO O TIGRE DELLA TASMANIA, ESTINTO -
Le tre Madri vivevano al di fuori di qualsiasi precisa località. Erano fuori e dentro l’albero, impalpabili e concrete.
Nulla di solido esisteva nelle loro vicinanze e sembravano vivere anche fuori dal tempo perché nessuna luce le illuminava.
Ferme nel loro stato crepuscolare e nella loro antica solitudine le Madri erano tuttavia un essere che crea.
Miranda avvertiva che erano il principio che crea e conserva, quello dal quale emana tutto ciò che, sulla superficie della terra, ha forma e vita.
«Vieni a noi figlia prediletta e ascolta le nostre parole.
Se qualcosa cessa di vivere scende a noi nella sua spirituale natura e noi Madri lo custodiamo fino a che non gli si presenterà l’occasione di entrare in una nuova esistenza.
Il folle uomo sta privando i suoi figli del loro diritto di vedere le forme viventi della natura.
Noi le conserveremo e le rimanderemo a tempo debito nella vita.
Ma devi dire ai demoni umani di cessare la loro opera di distruzione. Sono diventati troppo rapidi nell’uccidere e nel devastare.
Devi rallentarli o non riusciremo a salvaguardare tutte le forme viventi nel Museo dell’Essere.»
«Sono pronta Madri».
LA RIVELAZIONE
Miranda Gibson si spogliò.
Aprì le sue braccia e le sue gambe e mostrò il suo corpo nudo a centinaia di televisioni collegate in tutto il globo, mentre la webcam collegata al pannello solare riprendeva tutto per il World Wide Web.
Aveva resistito quattrocentoquarant’otto giorni sull’eucalipto, senza mai scendere a terra.
“ Ascoltatemi, amiche e amici della Madre Terra.
Sono salita su questo albero millenario per far conoscere al mondo una mia profonda convinzione.
Non abbiamo diritto di privare i nostri figli della vista e della connessione con le forme viventi.
Tutto vive e tutto è collegato.
Il ruscello nasce in cima alla montagna e corre verso l’oceano.
Potremmo dire che la meta del ruscello è l’oceano, ma, quando lo raggiunge, l’acqua evapora nel calore del sole e ritorna alla montagna. E da lì ricomincia il suo viaggio. Non desidera raggiungere il mare.
La verità è che il ruscello è contemporaneamente nel cielo, sulla montagna, scorre lungo il suo letto ed è nell’oceano.
Si trova in tutti questi luoghi nello stesso tempo e perciò non sta andando da nessuna parte: sta semplicemente vivendo e andando.
Il mondo succede dappertutto, simultaneamente: tutto vive e tutto è connesso.
Negli ultimi trent'anni abbiamo perso quasi il 30% di ciò che vive sulla terra.
Fermiamo la distruzione, fermiamo questo culto diabolico e autodistruttivo del denaro e diamo anche ai nostri figli la possibilità di vedere e convivere con le forme viventi con cui siamo entrati in connessione anche noi.»
Miranda si coprì con le mani il grembo e sorrise.
Domani sarebbe scesa dall’eucalipto.
Le Madri l’avevano chiamata e aveva risposto.
NOTE DELL'AUTORE
Gli sforzi di Miranda non furono vani: il World Heritage Committee ha inserito la foresta detta “ La Valle dei Giganti” nella lista dei patrimoni dell’umanità, ponendo fine all’annosa battaglia tra ambientalisti e aziende della carta e del cartone.
Il racconto è dedicato a Miranda Gibson e a Julia Butterfly Hill, la quale ha vissuto 738 giorni su una sequoia della foresta di Headwaters, negli Stati Uniti, per salvarla dall'abbattimento.
Attualmente è il record mondiale di amore per la Madre Terra.
Queste due bellezze totali sono gli unici due politici affidabili al mondo, le uniche due politiche che stimo e che potrei eleggere per la salvaguardia del pianeta.
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