02/01/15

WEIRD TALES! (e l'Isola di Rayba)

di Mauro Banfi
- Copertina del primo numero di Weird Tales, marzo 1923 -
Toc! Toc! E’ permesso? Comincia il nuovo anno ed è possibile sognare?
Il mio sogno è sempre stato quello di poter scrivere sulla leggendaria rivista pulp di weird fiction “Weird Tales”, nel periodo dei tre suoi grandi moschettieri/autori del fantastico (H.P. Lovecraft, R.E. Howard e C. A. Smith) e dei suoi quattro grandi illustratori e copertinisti immaginali e immaginifici (Finlay, Hannes Bok, De Lay e la leggendaria Margaret Brundage).
Precisamente avrei voluto inserire un mio racconto nel memorabile numero del giugno del 1930, tra “La luna dei teschi” di Howard, “I ratti nel muro” di Lovecraft e “L’ultimo incantesimo” di Smith.
Weird Tales è un pulp magazine statunitense di racconti horror e fantastici, pubblicato per la prima volta nel marzo del 1923.
Il periodico fu fondato a Chicago da J.C. Henneberger, un ex giornalista con il gusto per il macabro.
Edwin Baird fu il primo editore del mensile, aiutato da Farnsworth Wright.
Henneberger voleva creare un contenitore per la narrativa fantastica di confine, vale a dire per quei racconti di taglio breve, redatti con strutture di genere approfondite da incursioni terrifiche, mitologiche, psicologiche o (fanta)scientifiche (inventati dal Grande Padre panpsichico del weird E.A.Poe), che non aderiscono compiutamente a un genere preciso e si muovono ai confini tra la fantascienza, l'horror truce e cupo, la fantasy eroica, il ghost story e chi più ne inventa più ne metta.
La rivista cominciò a esplorare l’ampio spettro del fantastico, dall’ultravioletto della sci-fi all’ultrarosso dell’horror, quando il grande Farnsworth Wright ne prese completamente il volante e la regia, succedendo all’incerto Ed Baird.
Wright diede fiducia al genio sfolgorante di Lovecraft (anche se era molto selettivo) e a un circolo di suoi colleghi/ammiratori: Derleth, Smith, Howard, Hamilton.
Wright attirò su Weird Tales altri grandi e assoluti talenti come Ray Bradbury, Fritz Leiber, Rober Bloch, Richard Matheson e tanti altri.
Inoltre caratterizzò la rivista con strepitose copertine, ancora oggi le più emblematiche e conosciute della storia del pulp e del weird.
- Copertina di Margaret Brundage -
Vennero affidate a grandi artisti come Virgil Finlay, Hannes Bok, Harold Saylor De Lay e la più brava di tutti, Margaret Brundage, famosa per le sue copertine sensuali, dove l’uso del nudo o del semi-nudo rivela la classe purissima della grande artista che sa essere intensa ed eccitante ma non volgare e pornografica.
Il periodo d’oro di Weird Tales fu quello sopramenzionato dei tre moschettieri, e in particolare gli anni ’30 quando la Brundage disegnò tutti le copertine per i racconti di Robert Erwin Howard.
- Copertina di Margaret Brundage -


Il mio sogno di apparire su quel leggendario numero del giugno 1930 resterà sempre tale, pazienza.
Ma almeno qualcosa di quella fantastica visione sono riuscito a realizzarla creando ed editando la prima rivista on line di weird fiction, l’Isola di Rayba,
- Ideazione grafica di Caribbean Caribù -
aiutato dalla preziosa collaborazione di alcuni degli autori più noti della weird litweb italiana, alcuni di loro scrittori di culto dei più noti litblogs italiani come Neteditor e Oggi scrivo.
Toc! Toc! Anche se non è permesso, io e i miei amici autori di weird continuiamo a sognare.
Vivendo volando e scrivendo che male facciamo?
Bibliografia italiana essenziale per la Weird Fiction:
- Copertina di Margaret Brundage -
La Fanucci diede a Gianni Pilo  nel 1987 l'incarico di curare una serie di 23 volumi che raccoglie il meglio della rivista americana.
Trovate i volumi con il titolo di "Il meglio di Weird Tales", 23 voll. Fanucci 1977/1990. Tutti imperdibili, per gli appassionati. Vi assicuro che avete molto ore di lettura di qualità assicurate.
A cura di Sebastiano Fusco (l'altro grande intenditore italiano di weird insieme a Gianni Pilo) consiglio:
"Di nuovo Weird Tales" sempre per la Fanucci, e a seguire "Ancora Weird Tales" e "Sempre Weird Tales".
Più chiaro di così!
Abbiate gioia

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In questa Isola sono accettati commenti critici costruttivi, anche insistiti e dettagliati, ma mai, ripeto mai offese di carattere personale, lesive della dignità umana degli autori.
Chi sbarca su Rayba si regoli di conseguenza. Qua il nichilismo non c'interessa, grazie.